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UDA 21 Sec_I_grado_1 C2 Paladini del web

L’UDA si configura come argomento di educazione civica e più propriamente di educazione digitale. Gli alunni di appena 11 anni sono da poco in possesso di uno smartphone e si affacciano timidamente al mondo dei social e all’uso delle applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp.

Molti di loro sconoscono la “netiquette” e gli eventuali pericoli e insidie a cui vanno incontro usando male e in maniera non consapevole questi strumenti. Inoltre, lavorando molto in classe sull’uso consapevole della lingua e sulla scelta accurata delle parole sia nello scritto che nei momenti collettivi di confronto e sul dibattito su temi di interesse generale (rispetto dell’altro e delle diversità di genere, cultura, religione), l’UDA rappresenterà il momento in cui i ragazzi e le ragazze potranno mettere a sistema un vademecum creato da loro pensato per i loro coetanei, di facile lettura e multimediale. Poiché già esistono moltissimi blog e siti dedicati a questi argomenti, fondamentale sarà per loro imparare a muoversi nei motori di ricerca e saper valutare le fonti più autorevoli e più adatte alla loro età.

L’UDA si configura contemporaneamente come un’attività di media education al fine di sviluppare uno sguardo critico rispetto ai contenuti esperiti dai più giovani (social media, videogiochi, pubblicità, meme, ecc ecc).

Scopo finale del lavoro sarà far comprendere che ciò che comunichiamo e come lo comunichiamo qualifica la nostra persona e definisce la nostra reputazione, che è necessario difendersi e difendere dalle violenze di genere anche nascoste dietro contenuti apparentemente neutri e divertenti. 

Nell’ottica della peer education saranno gli stessi studenti e le stesse studentesse a costruire una vera e proprio campagna di sensibilizzazione rivolta al target dei loro coetanei. Il titolo prende il nome dall’antica arte tradizionale del Teatro dei Pupi riconosciuto dall’Unesco come Capolavoro del Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità.

Infatti, mentre una classe realizzerà le grafiche su come fare una buona ricerca online e su come riconoscere contenuti discriminatori e sessisti, un’altra classe realizzerà un video che riflette sui modi espressivi degli spot pubblicitari e dei pregiudizi di genere montandolo con alcune scene del teatro dei pupi in cui i giovani piccoli pupari raccontano le ingiustizie e le lesioni della dignità della Donna e immaginando modelli di rappresentazioni di giuste attribuzioni al valore di ogni singola donna. Una sorta di riscrittura in chiave moderna di questa arte teatrale.

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